Come da tradizione, il pranzo deve essere semplice e leggero. Dopo le abbuffate delle feste precedenti, è il giorno in cui ci si rilassa, non ci si riempie.
Solitamente si mangia il brodo di carne con i tortellini o con la pastina.
6 GENNAIO
Epifania
Si mangia la pinza, dolce tipico fatto con farina di mais, frutta secca, uvetta, grappa
(in alcune versioni viene usato anche il pane)
17 GENNAIO
S. Antonio Abate
Patrono dei macellai, degli allevatori e degli animali domestici, si dice che la notte di questa ricorrenza, il santo regala il dono della parola ai nostri amici animali.
In alcune paesi si festeggia mangiando piatti a base di maiale, in altri si preparano dolci.
2 FEBBRAIO
La Candelora
Il proverbio dice:
Da la Madona Candeòra de l’inverno semo fora;
ma se piove e tira vento, de l’inverno semo drento.
Il giorno della MADONNA della Candelora se c’è sole ed è una bella giornata, siamo fuori dall’inverno; ma se piove e c’è vento, siamo ancora in inverno”).
3 FEBBRAIO
S. Biagio protettore della gola
In questa giornata c’è la benedizione della frutta ma anche del pane che servono per evitare malanni alla gola.
19 MARZO
S. Giuseppe festa del papà
In questo giorno si pota il rosmarino pianta aromatica essenziale per i piatti a base di carne. Una volta, questo giorno era anche il primo giorno dell’apertura dei tanto amati “MAGAZINI”, vecchie cascine, a conduzione famigliare dove passare i primi pomeriggi primaverili a mangiare salame, pane, ovi sodi, fugasse e vino tutto rigirosamente prodotto dalla cascina .
PASQUA
Solitamente si mangia da tradizione capretto e agnello
PASQUETTA
Scampagnata in mezzo alla natura, con pranzo al sacco a base di salame e uova sode.
25 APRILE
S.Marco
Entro questa data una volta i contadini dovevano aver seminato il mais.
MAGGIO
Ascensione 40 giorni dopo Pasqua
In questa festa religiosa è tradizione mangiare la bondola con la lingua ( insaccato a forma di palla, composta dalla pasta del cotechino con mezza lingua di maiale). Si credeva che ciò avesse il potere di far ammazzare un altro maiale entro l’anno, di preservare dal morso di vipere oltre ad esorcizzare le malelingue.
13 GIUGNO
S. Antonio da Padova
Uno dei santi più amati e venerati al mondo. Tra i riti legati alla tradizione c’è quello della distribuzione del pane benedetto. Questa consuetudine deriva da uno degli innumerevoli prodigi attribuiti al santo.
21 GIUGNO
S. Luigi
Protettore degli studenti.
24 GIUGNO
S. Giovanni Battista
L’acqua di S Giovanni. La tradizione vuole che il 23 giugno si vada in campagna o nei boschi a raccogliere erbe aromatiche, piante spontanee e fiori. Quanto raccolto va immerso in una brocca con dell’acqua ed esposto all’aperto, sotto la luce della luna, durante la notte tra il 23 e il 24 giugno. Quando arriva il giorno si utilizza l’acqua di San Giovanni per lavarsi le mani e la faccia in segno di rinnovamento e con l’obiettivo di propiziare la fortuna come all’inizio di un nuovo anno.
Altra consuetudine è che in questo giorno si raccolgano le noci ancora verdi e si mettano a macerare sotto alcool per preparare poi il nocino di san Giovanni.
29 GIUGNO
S. Pietro e Paolo
La barca de san Piero nella notte tra il 28 e il 29 giugno, giorno in cui si celebrano per l’appunto i Santi Pietro e Paolo, è usanza versare l’albume di un uovo dentro una brocca d’acqua e lasciarla o sul davanzale o in giardino, per tutta la notte.
Al mattino, dentro la brocca si saranno formate delle strane strutture d’albume, tutte picchi e piccoli diramazioni, che ricordano molto i contorni di una nave con tanto di alberi e vele.
2 Agosto
Festa dei omeni
La festa dei “omeni” è una tradizione veneta molto tipica, che cade il 2 agosto, subito dopo l’altra tradizione veneta che consiglia di bere due dita di vino bianco la mattina dell’1 agosto per proteggersi dai morsi dei serpenti e dalla febbre estiva.
La data del 2 agosto è nata come sfottò ai soldati francesi di Napoleone a Venezia, i quali erano costretti ad indossare nella loro uniforme una calzamaglia molto attillata e a tenere i testicoli spostati a sinistra. Addirittura pare che gli ufficiali controllassero e dicessero eventualmente ai soldati: “les deux a gauche!” proprio per ricordare loro che dovevano spostare i testicoli a sinistra (evidentemente per marciare meglio). Frase che probabilmente suonava più o meno così “le do a gos” e in un attimo è diventata “el do agost”, cioè il due agosto, giorno in cui si celebrano, in pratica, “i gioielli di famiglia”. Come per la parola schei, dunque, una frase straniera storpiata in veneto ha dato origine a una tradizione.
15 AGOSTO
Ferragosto
Tradizionale grigliata con gli amici e parenti all’aperto al mare o in montagna
7 OTTOBRE
Beata Vergine del Rosario
La tradizione vuole che questa festa sia onorata la prima domenica di ottobre. Per questa festa viene celebrata l’anatra. I piatti più conosciuti sono i bigoli all’anatra e l’anatra al forno. Perché proprio l’anatra? perché si diceva che questo era “il tempo giusto per degustare l’anatra perché essa “matura” tra settembre e ottobre.”
1 NOVEMBRE
Festa di tutti i Santi
In questa giornata di ricordo dei santi e defunti, è tradizione mangiare lo spiedo di carne con la polenta onta, ma anche piatti a base di quaglia fatti sempre allo spiedo e al forno, diciamo tutto ciò che ricorda un po’ la cacciagione.
11 NOVEMBRE
S. Martino
Protettore dei bambini e dei prodotti della campagna, San Martino è anche patrono degli osti, dei viticoltori, in occasione della sua festa, l’11 novembre si compie la svinatura e si beve il vino nuovo. Questo giorno corrispondeva con la fine del lavoro nei campi. Ecco perché rappresentava una vera festa, celebrata stappando le bottiglie di vino novello, dando fondo a quello degli anni passati per fare posto al nuovo e affiancando le grandi bevute con castagne e carne alla brace.
É anche tradizione consumare piatti a base di oca, infatti l’oca è associata a San Martino per via di una leggenda. Si narra infatti che San Martino, non volesse abbandonare il saio di monaco per diventare, a furor di popolo, vescovo della città di Tours in Francia e per questo si nascose. Furono proprio le oche, con il loro starnazzare, a farlo ritrovare e a far fallire questo tentativo di fuga del monaco. Ed è così che il mese di novembre è tradizione festeggiare mangiando oca. Tempo addietro si diceva che questo era “il tempo giusto per degustare l’oca, perché essa “matura” tra novembre e dicembre.” Questo pennuto è da sempre considerato il “maiale dei poveri” perché non si scartava nulla da questa prelibatezza, infatti, oltre alla carne offriva anche piume per le trapunte, stuzzicadenti e penne per scrivere e/o per abbellire i cappelli.
2 DICEMBRE
Santa Bibiana
Il proverbio recita infatti “Santa Bibiana, 40 giorni più una settimana” il che significa che se in questa giornata splenderà il sole anche nei successivi 47 giorni si godrà di belle giornate, al contrario, in caso di pioggia, i 47 giorni successivi saranno brutte giornate.
Ho trovato anche un altro detto che recita così: se piove a Santa Bibiana (2 dicembre) piove quaranta dì e na settimana, se la va da so cugina (Santa Lucia) ghi-nà un’altra quindisina, se poi la va dal Padreterno (Natale) la se brutto tutto l’inverno!
(Se piove per Santa Bibiana piove quaranta giorni e una settimana, se piove a Santa Lucia piove altri quindici giorni in più, e se piove anche a Natale piove per tutto l’inverno!)
8 DICEMBRE
Festa dell’Immacolata
25 DICEMBRE – 26 DICEMBRE
S. Natale e Santo Stefano
È il periodo dove vengono maturi la faraona e il cappone, e la tradizione vuole che proprio a Natale e Santo Stefano siano consumati piatti a base di quest’ultimi.
Inoltre una tradizione molto sentita era ed è tutt’oggi il bollito.
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